RESA FINALE
In questa sezione tratteremo alcune tecniche realizzative che ci consentiranno di ottenere delle clip di aspetto piu' convincente e professionale, cosa che sicuramente dara' piu' valore al nostro progetto.
Quando realizziamo una clip interamente sintetica, ma anche composta da reali riprese, il risultato e' sempre molto asettico e "irreale". Se il nostro obbiettivo e' il multimedia publishing possiamo accontentarci di un filmato "da computer" ma se dovra' essere riversato su VHS e visionato su TV, allora abbiamo la possibilita' di migliorare la resa del prodotto finale, modificandone parametri quali colori e formato, in modo da ottenere una clip che non sembri realizzato al computer.

COLORI
Prima di discutere su queste proprieta' dell'immagine, e' utile ricordare che non conviene mai demandare alla fase di post-produzione (leggi: editing su PC) le correzioni che potete operare sul set; il computer non fa miracoli e ogni vostra aggiunta deteriora il filmato iniziale.
Il prodotto che catturate dalla videocamera deve essere al massimo delle vostre possibilita' da tutti i punti di vista (luci, colori, inquadrature). Solo se vi accorgete che qualcosa va ritoccato (e non potete proprio tornare sul set) potete rimediare col PC, ma non approfittatene troppo, altrimenti i vostri lavori sembreranno sempre troppo "sintetici", e perderete un molto tempo.
L'elemento colore e luminosita' sono importanti per la resa finale di un filmato.
Gia' in fase di cattura possiamo lavorare sulla saturazione (se la nostra scheda di acquisizione lo consente) per eliminare in parte quell'aspetto cosi' "videoamatoriale" delle nostre riprese. In effetti, spesso alcuni colori sono troppo brillanti e "macchiano" il resto dell'inquadratura. Grazie alla saturazione saremo in grado di "sbiadirli" (sino al bianco e nero) quanto basta per renderli meno fastidiosi e piu' uniformi. Questo intervento, naturalmente, e' fattibile anche su un filmato gia' catturato ma avremo un tempo aggiuntivo di elaborazione, cosa che puo' essere evitata operando direttamente in fase di cattura.
Le immagini d'esempio sono volutamente state catturate da VHS di bassa qualita' per far risaltare il miglioramento dell'aspetto dopo l'intervento.
Immagine Catturata Immagine saturata
Anche luminosita' e contrasto sono parametri potenti e utilissimi per correggere errori di ripresa o modificarla pesantemente. Si puo' andare dal semplice aumento di luce di una ripresa scura ad una modifica strutturale del fotogramma (per creare un aspetto piu' antico, per esempio). Tutto dipende dal vostro scopo.
L'esempio che vi porto di una correzione ben riuscita, e' quella che ho operato per il mediometraggio International Hotel Hill (sette omicidi). Per problemi tecnici irrinunciabili, avevamo girato una lunga sequenza esterna notturna, alle 2 di un assolato pomeriggio estivo. L'unico modo per "cambiare l'ora" della scena era quella di correggere artificialmente i colori e la luminosita'. Una volta montata la clip, la feci passare sotto al filtro colore e il filtro luminosita'/contrasto con parametri che andavano sul blu notte con una leggera perdita di contrasto . Il risultato lo si puo' vedere dalle immagini.
Immagine originale Immagine corretta

Naturalmente non e' un effetto da oscar ma nessuno si e' mai accorto del cambiamento.
Non e' possibile spiegare l'uso dei correttori cromatici e di luminosita' in questa sede poiche' puo' dipendere dal gusto visivo dell'autore. Il consiglio che si puo' dare e' quello di sperimentare su brevi sequenze ed elencare i risultati per il futuro. Come abbiamo fatto tutti sino adesso.

RUMORE VIDEO
Per rumore video intendiamo non solo quella fastidiosa sgranatura che spesso le immagini dei filmati presentano, causate sia dalla luminosita' del set sia dalla qualita' della videocamera, ma anche il diffuso comparire di pixel colorati che, sommati, imbruttiscono le immagini. Ma se la maggior parte dei casi cio' viene considerato un difetto, qui ne parleremo con una connotazione positiva, anzi, auspicabile.
Ma perche'?
Il rumore video, se controllato e ben calibrato, ci permette di assegnare alle immagini un aspetto piu' cinematografico poiche' ricorda la resa della pellicola al cinema. Questo permette di eliminare quella "sinteticita'" che spesso affligge le nostre clip. Esistono software molto acclamati (es: Cinelook) dedicati unicamente a questa funzione, segno che non e' da sottovalutare.

Senza rumore Con rumore
  

Anche qui, lavorando in fase di cattura sul parametri contrasto, luminosita' e colore, abbiamo la possibilita' di dare una prima "passata" di rumore in fase di cattura, immediatamente verificabile e modificabile. Possiamo operare anche abbassando la qualita' di compressione (sopratutto se lavoriamo in M-Jpeg) dando al risultato un aspetto piu' "grezzo" e sgranato, ma stiamo attenti a non compromettere troppo la qualita' della clip. Ancora una volta, quindi, il proprio gusto visivo e le proprie necessita' giocano un ruolo importante.
In fase di editing ci troviamo di fronte a strumenti (quali add noise, pointillize,ecc..) tutti adatti ad aggiungere rumore alle immagini. Combinati con le correzioni di luminosita' e saturazione descritte sopra, varieremo la qualita' della "pellicola" del nostro filmato (vedi figure).
L'aggiunta di rumore, in fine, e' fondamentale nei progetti che compongono immagini 2D con oggetti 3D. Applicando il filtro sul layer 3D, avremo la possibilita' di integrare meglio l'oggetto sintetico tridimensionale (un personaggio od un'astronave) con la clip di background (una ripresa reale o una clip gia' elaborata).

FORMATO 16:9
L'ultima cosa da fare e' lavorare sul formato, fittizio in questo caso.
Il formato televisivo PAL ha ben determinate caratteristiche che ogni programma TV deve rispettare. I film cinematografici ne hanno uno proprio che si distingue dal primo per dimensione (le lunghezze di base e altezza hanno un rapporto di 16:9 (fig. 1) rispetto al 4:3 (fig. 2) della TV) e velocita' (25 fps e 50 semiquadri della TV contro i 24 fps del cinema). Per questo motivo spessissimo vediamo in TV film che hanno due barre nere orizzontali sopra e sotto la pellicola. Infatti, piuttosto che tagliare una grande fetta di inquadratura ai due lati dello schermo (che tutto non ci starebbe in larghezza), si preferisce "rimpicciolire" l'inquadratura sulla TV permettendone tutta la visione (fig. 3) .
widescreen letterbox finto 16:9
E' curioso, d'altronde, come questo artifizio trasmissivo si traduca in una particolare sensazione visiva (a cui ormai ci siamo abituati) che in un certo senso nobilita il film. In sostanza, ci piacerebbe che il nostro lavoro sembrasse proprio provenire da una pellicola cinematografica, adattata per la TV, piuttosto che da una videocamera.
Per creare l'illusione di un 16:9 portato su piccolo schermo bastera' quindi aggiungere le due barre nere orizzontali sopra e sotto l'area "attiva" della clip. A questo scopo applicheremo su tutta la lunghezza della clip una transizione verticale a doppia finestra coprente, cercando di rispettare un rapporto di 16:9 (o inferiore).16:9 difettoso immagine schiacciata E' anche possibile lavorare direttamente su clip ridimensionate (o catturate) a 16:9 ma spesso le schede video in fase di riproduzione aggiungono artefatti alle bande scoperte dal segnale (fig. 4) o modificano automaticamente le dimensioni della clip, distorcendo il contenuto (fig. 5).
Come ciliegina sulla torta possiamo infine anteporre al nostro progetto una delle clip internazionali sul sistema audio (DDS, Dolby Surround, THX, ecc...) quelle, per intenderci, che si vedono all'inizio dei film al cinema. Provvederemo al piu' presto a fornire un link a queste animazioni, ma non dovrebbe essere un problema trovarle.